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Millesimo

Storia

Da alcuni studi effettuati sul territorio e per la sua posizione geografica, in un incrocio viario lungo l’antica strada che dal Colle di Cadibona conduce a Ceva nel cuneese e tra il tracciato stradale tra Cengio, Osiglia e il Colle del Melogno, il primitivo borgo di Millesimo fu un probabile avamposto dell’Impero romano.

A tale periodo storico risalirebbe l’arula votiva, datata tra il I e II secolo, ritrovata presso la chiesa di Santa Maria fuori le mura dove esisteva prima un insediamento romano posto sulla via consolare Æmilia Scauri. Nella stele è inciso il ringraziamento verso gli dei da parte dell’ufficiale romano Caio Mezzo che lo hanno protetto dalla guerra tornando sano e salvo alla propria dimora.

Nel corso del X secolo fu teatro di numerose scorribande da parte dei saraceni, insediati anche nel territorio di Cosseria e Bagnasco, e a tale periodo storico risalirebbero i due toponimi di Melesino e Plebem Melosine, quest’ultimo è citato in un diploma imperiale del 917. Nel 967 fu compreso nella marca Aleramica.

Nel XII secolo divenne parte della Marca di Savona, di cui nel 1162 fu infeudato Enrico del Vasto, il capostipite della famiglia Del Carretto. Suo figlio Enrico II Del Carretto, marchese di Finale, cinse di mura il nuovo borgo e il locale castello, edificati in corrispondenza all’attraversamento della Bormida di Millesimo con il ponte della Gaietta, posizione strategica e importante fonte di riscossione di pedaggi. Al di là del ponte, infatti la strada magistra langarum conduceva fino a Cortemilia, mentre di qua si poteva raggiungere lo scalo di Finale evitando le gabelle genovesi.

La data di costruzione delle mura, 9 novembre 1206, è convenzionalmente la data di fondazione di Millesimo, perché questa iniziativa carrettesca diede l’avvio allo sviluppo economico e sociale del paese, al quale i marchesi concessero statuti e privilegi dal 1240, i più antichi della val Bormida.

Nel 1268 i tre nipoti di Enrico II divisero il Marchesato di Finale in terzieri. Il terziere di Millesimo divenne feudo del marchese Corrado I e comprendeva anche Saliceto, Cengio, Rocchetta, Roccavignale, Mallare, Altare, Osiglia e Gottasecca. Corrado era anche signore pro-quota di Cosseria, Cairo, Bagnasco, Ferrania, Fornelli e Carcare.

I domini di Corrado, però, furono divisi nel 1345 fra i suoi nipoti: Bonifacio I ebbe Millesimo, Mallare, Altare, Roccavignale e una parte di Cosseria; Corrado divenne marchese di Saliceto, Camerana, Gottasecca, Paroldo e Cengio. Bonifacio ottenne il 27 dicembre 1358 dall’imperatore Carlo IV di Lussemburgo l’investitura ufficiale per i castelli e paesi di Osiglia, Mallare, Roccavignale e Altare nonché delle parti di sua spettanza di Cosseria e Millesimo.

Nel 1447 i Del Carretto della val Bormida furono coinvolti nella guerra che Genova mosse ai signori di Finale. Mentre Millesimo, Mallare, Murialdo e Cengio restarono risolutamente a fianco dei Finalesi, Marco Del Carretto, signore di Calizzano e Osiglia, e Giorgino di Saliceto appoggiarono i Genovesi.

La porta del ponte della Gaietta, simbolo di Millesimo.
I signori di Millesimo erano troppo deboli per resistere a vicini potenti. Dovettero, quindi, riconoscere di volta in volta la superiorità di Asti (nel 1263), dei marchesi di Monferrato (con l’investitura del feudo a Giorgio Del Carretto nel 1393), degli Sforza, duchi di Milano (1470-1499), o direttamente dell’Impero (nel 1434). La presenza angioina nel Marchesato di Ceva e nell’Astigiano dopo il 1387 spinse i signori di Millesimo a riconoscersi vassalli dei marchesi di Monferrato per la maggior parte delle terre in loro possesso. Così il 3 giugno 1390 Bonifacio e i suoi quattro figli cedettero le parti di loro spettanza di Millesimo e Cosseria, nonché i luoghi di Mallare, Altare e Roccavignale a Guglielmo, fratello del marchese Teodoro II del Monferrato.

Con l’investitura del 1536 data da Carlo V a Ottaviano II Del Carretto, Millesimo tornò ad essere un feudo imperiale diretto, anche se dal 1577 fu sottoposto anche alla dominazione spagnola e se dal 1517 Altare, Roccavignale e Carcare erano stati staccati da Millesimo ed infeudati al poeta e storico Galeotto del Carretto e ai suoi eredi (nel 1536 però Carcare fu trasmessa ai Del Carretto di Finale insieme a Pallare, Osiglia, Calizzano e Massimino). Il feudo viene spesso indicato negli atlanti sei-settecenteschi col nome di “marchesato del Carretto”, dal nome della dinastia che lo reggeva. Il feudo comprendeva allora Lodisio, Scaletta Uzzone, Brovida, Carretto, Rocchetta Cengio, Roccavignale, Cosseria, Casanova, Biestro e altri borghi.

Seguì quindi la dominazione degli Austriaci fino alla cessione da parte di questi ultimi al Regno di Sardegna, avvenuta nel 1713 per la parte sottoposta al marchese di Monferrato e nel 1735, con la Pace di Vienna, per la parte direttamente dipendente dall’Impero.

Il 13 aprile 1796, dopo una sanguinosa battaglia, Napoleone Bonaparte sconfisse nella celebre battaglia di Cosseria (nella quale eroicamente cadde, difendendo il castello al comando dei suoi granatieri piemontesi, il colonnello Filippo del Carretto) le truppe dell’esercito austro-sardo, aprendosi con la vittoria una breccia nelle terre tra Liguria e Basso Piemonte; nello scontro armato perirono più di tremila soldati e altrettanti furono i feriti.

Piazza Italia (sede del mercato locale al sabato) qui vista dall’ufficio del sindaco.
Con la dominazione francese il territorio di Millesimo rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all’interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrò nel IX Cantone, capoluogo Bormida, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del VIII Cantone della Bormida Occidentale nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nella notte tra il 16 e 17 agosto del 1809 ospitò presso il palazzo comunale il pontefice Pio VII, prigioniero del Bonaparte.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d’Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel II mandamento di Millesimo del circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale millesimese passò sotto la neo costituita provincia di Savona.

Subì gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale nel 1903 quando alcune zone di territorio furono cedute al comune di Cosseria e ancora nel 1928[8] quando porzioni di territori da Cengio, Cosseria e Roccavignale furono aggregati al comune di Millesimo.

Dal 1973 al 30 aprile 2011 è stata la sede amministrativa della Comunità montana Alta Val Bormida.

Territorio

Il Comune di Millesimo si trova nell’entroterra della Provincia di Savona, nell’alta val Bormida.

Il territorio è quello tipico alpino-appenninico, caratterizzato dalla presenza del fiume Bormida e da una rigogliosa vegetazione: trovandoci a 428 slm, nella stagione estiva il caldo raramente raggiunge picchi particolarmente elevati, ma in inverno la neve imbianca di tanto in tanto il paesaggio.

Oltre a moltissimi paesaggi incantevoli ad ogni stagione, Millesimo è noto anche per i tartufi che crescono nel terreno e che sono celebrati nella Festa Nazionale del Tartufo.

Parte del territorio comunale fa parte del Parco naturale regionale di Bric Tana e numerosi sono gli itinerari interessanti sia per camminate che per amanti delle due ruote.

A pochi chilometri di distanza, sempre rimanendo in Val Bormida si trovano il Lago di Osiglia e il Parco regionale dell’Adelasia, mentre poco più lontano si trova il territorio delle Langhe, ma anche le spiagge della costa ligure.